Mesmerismo: in che modo i professionisti dell’aiuto possono integrarlo

Nell’ambito dell’aiuto professionale, la continua ricerca di nuovi strumenti e approcci terapeutici mira a migliorare l’efficacia degli interventi e a fornire risultati sempre più significativi ai clienti.

In questo contesto, il mesmerismo si distingue come un’opzione promettente per i professionisti dell’aiuto che desiderano ampliare il loro arsenale terapeutico, offrendo  un approccio integrativo che si propone di migliorare la qualità delle pratiche di crescita personale.

In questo articolo esploreremo il mesmerismo come strumento integrativo per i professionisti dell’aiuto, evidenziando i suoi benefici e presentando riferimenti bibliografici per sostenere le affermazioni esposte.

Approfondiremo i fondamenti del mesmerismo, discuteremo dei suoi vantaggi come strumento complementare, esploreremo la ricerca e gli studi esistenti sull’argomento e analizzeremo le applicazioni del mesmerismo in diverse aree dell’aiuto professionale.

 

Fondamenti del mesmerismo

Per comprendere appieno il mesmerismo come strumento integrativo per i professionisti dell’aiuto, è importante esplorare i suoi fondamenti.

Questa disciplina ha radici storiche che risalgono al XVIII secolo, grazie agli studi di Franz Anton Mesmer.

Questo approccio si basa sulla convinzione che la mente e il corpo siano profondamente interconnessi e che sia possibile influenzare la mente per favorire il cambiamento e il benessere.

L’ipnosi è un elemento chiave del mesmerismo e si riferisce a uno stato di coscienza modificato, in cui una persona diventa altamente suscettibile alle suggestioni. Durante l’ipnosi, la mente conscia si rilassa e si apre a un livello di consapevolezza diverso, consentendo l’accesso alle risorse interne e facilitando il cambiamento desiderato.

I principi fondamentali del mesmerismo comprendono l’induzione dello stato ipnotico attraverso l’uso di tecniche specifiche, come la focalizzazione dell’attenzione, la suggestione e le tecniche di fascinazione.

Queste tecniche sono finalizzate a creare uno stato di trance in cui il soggetto diventa più receptivo alle indicazioni e alle influenze dell’operatore.

La pratica del mesmerismo richiede competenze specifiche, come la capacità di stabilire una relazione di fiducia con il cliente, la comprensione delle dinamiche mente-corpo e la padronanza delle tecniche di induzione ipnotica.

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La letteratura scientifica ha iniziato a interessarsi al mesmerismo e all’ipnosi negli ultimi decenni, fornendo una solida base di studi e ricerche che evidenziano l’efficacia di queste tecniche come strumenti complementari nell’aiuto professionale. 

   

Benefici del mesmerismo come strumento integrativo

Il mesmerismo, come strumento integrativo per i professionisti dell’aiuto, offre una serie di benefici che possono arricchire le pratiche esistenti.

Una delle principali applicazioni del mesmerismo è la capacità di facilitare il cambiamento e l’apprendimento attraverso l’accesso alle risorse interne dei clienti.

Durante gli stati di trance indotti durante il mesmerismo, si crea un’apertura alla suggestione e alla trasformazione, permettendo al cliente di accedere a livelli profondi di consapevolezza e risorse personali altrimenti inesplorate.

Un altro beneficio chiave del mesmerismo è la sua capacità di affrontare disturbi come l’ansia, la frustrazione e le fobie.

La manipolazione della coscienza durante il mesmerismo consentono al cliente di esplorare e ristrutturare modelli mentali negativi, facilitando un cambiamento duraturo e un miglioramento del benessere psicologico.

Ciò può includere:

  • la riduzione dei sintomi ansiosi,
  • l’aumento dell’autostima,
  • la gestione delle emozioni,
  • il superamento delle convinzioni limitanti. 

Oltre a questi benefici, il mesmerismo può favorire la consapevolezza e l’integrazione di parti conflittuali della personalità, supportando l’equilibrio emotivo e il benessere generale.

L’accesso alla consapevolezza degli stati di trance può fornire al professionista dell’aiuto una prospettiva più completa sulla situazione del cliente, consentendo di individuare soluzioni creative e strategie di intervento personalizzate.

È importante sottolineare che il mesmerismo non mira a sostituire le modalità terapeutiche esistenti, ma piuttosto a integrarsi con esse per offrire un approccio olistico e personalizzato all’aiuto professionale.

L’integrazione del mesmerismo può consentire al professionista di sfruttare una gamma più ampia di risorse e tecniche, adattandosi alle esigenze specifiche di ogni cliente.

 

Ricerca e studi sul mesmerismo

La ricerca scientifica sull’efficacia e sull’applicazione del mesmerismo come strumento integrativo nell’aiuto professionale sta guadagnando sempre più attenzione. Numerosi studi e ricerche sono stati condotti per esplorare gli effetti del mesmerismo e dell’ipnosi sulla salute mentale, sul benessere e sulle diverse condizioni cliniche.

Uno studio condotto da Elkins (2015) ne ha esaminato l’efficacia nel trattamento dei disturbi d’ansia: i risultati hanno mostrato che può ridurre significativamente i sintomi di ansia e migliorare la qualità della vita dei pazienti. 

Heap (2010) ha discusso dell’evoluzione dell’ipnosi nel XXI secolo, sottolineando il suo continuo sviluppo come un’arte e una scienza in costante evoluzione. L’autore ha evidenziato la crescente comprensione delle basi teoriche e delle applicazioni dell’ipnosi, offrendo una panoramica completa delle sfaccettature di questa pratica.

In un capitolo del libro “The Oxford Handbook of Hypnosis” curato da Lynn, Kirsch e Hallquist (2008), vengono esplorate le teorie cognitive-sociali dell’ipnosi. Il capitolo fornisce una base teorica approfondita per comprendere l’efficacia del mesmerismo come strumento terapeutico e come meccanismo che influisce sulla percezione, la suggestione e la modificazione delle risposte mentali e fisiche.

Un’altra risorsa di riferimento è il libro di Yapko (2012), “Trancework: An Introduction to the Practice of Clinical Hypnosis“, che offre una guida pratica per l’applicazione dell’ipnosi. L’autore esplora le diverse tecniche e le applicazioni, fornendo un quadro completo delle possibilità terapeutiche che questa pratica può offrire.

Questi studi e risorse forniscono una base solida per comprendere l’efficacia e l’applicazione del mesmerismo come strumento integrativo nell’aiuto professionale.

Tuttavia, è importante continuare a esplorare la ricerca e le pubblicazioni recenti per mantenere aggiornate le conoscenze sul mesmerismo e la sua applicazione.

L’accesso a ulteriori studi fornirà una base scientifica solida per sostenere l’utilizzo del mesmerismo come parte di un approccio olistico nell’aiuto professionale.

 

Applicazioni del mesmerismo in diverse aree dell’aiuto professionale

Il mesmerismo trova applicazione in una vasta gamma di aree dell’aiuto professionale, offrendo benefici significativi per i clienti e ampliando le possibilità di intervento per i professionisti.

Tra un attimo esploreremo alcune delle principali aree in cui il mesmerismo viene utilizzato come strumento integrativo.

Nell’ambito della psicoterapia, il mesmerismo può essere utilizzato per affrontare una varietà di disturbi.

Ad esempio, può essere impiegato nel trattamento di:

  • disturbi d’ansia (compresi disturbi come l’ansia generalizzata),
  • fobie, 
  • disturbo da attacchi di panico,
  • traumi.

Il mesmerismo può anche essere applicato nella gestione della depressione. L’accesso agli stati di trance durante le sedute di mesmerismo può aiutare i clienti a esplorare e ristrutturare i modelli di pensiero negativi associati alla depressione, favorendo uno stato emotivo più positivo e un maggiore senso di benessere.

Nel campo del counseling, il mesmerismo può essere utilizzato come strumento per l’esplorazione e la risoluzione di conflitti legati al passato.

La capacità di indurre uno stato di trance può facilitare l’accesso ai ricordi condizionanti in modo sicuro e controllato, permettendo al cliente di elaborare l’esperienza e promuovere la guarigione emotiva.

Il mesmerismo trova anche applicazione nella medicina, in particolare nel trattamento del dolore cronico e acuto.

Gli stati di trance indotti durante il mesmerismo possono contribuire alla riduzione della percezione del dolore, fornendo un sollievo significativo ai pazienti. Ciò può ridurre la dipendenza dai farmaci analgesici e migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di condizioni dolorose.

L’utilizzo del mesmerismo si estende anche alla riabilitazione fisica.

Ad esempio, può essere applicato nel recupero da lesioni sportive o interventi chirurgici. Gli stati di trance possono favorire il rilassamento muscolare, accelerare la guarigione e promuovere una maggiore flessibilità e mobilità.

È importante sottolineare che l’applicazione del mesmerismo in queste aree richiede competenze specializzate e una formazione adeguata da parte dei professionisti. L’integrazione del mesmerismo  richiede una comprensione approfondita delle sue applicazioni specifiche e delle strategie di intervento più efficaci per ogni contesto.

 

Limiti del Mesmerismo 

La storia del Mesmerismo è ricca di alti e bassi: dapprima fu un grande successo ma, quando Luigi XVI nominò due commissioni che avevano il compito di giudicare il lavoro svolto in
quegli anni da Mesmer, ecco che le cose andarono a picco.

Le commissioni, dopo aver esaminato con cura ogni particolare del lavoro condotto,
arrivarono ad affermare che “il magnetismo senza immaginazione non produce niente,
l’immaginazione senza magnetismo produce le crisi”.

Per la scienza di allora il mesmerismo non era altro che una forma di autosuggestione. C’è da dire che in quei tempi si era molto lontani dalle scoperte nel campo neuroscientifico, che hanno esplorato l’oggettività del potere dell’autosuggestione, come negli studi sull’ipnosi, nonché sull’effetto di oggi.

Se ai tempi in cui nacque, non c’erano gli strumenti per comprendere la realtà del mesmerismo, oggi – come abbiamo ampiamente esplorato – il mesmerismo si è dimostrato una pratica solidamente fondata (seppur per motivi diversi da quelli che si supponevano nel ‘700).

Questo ha creato una serie di grossi limiti al mesmerismo:

  • Un rituale ridicolo per il contesto attuale: le tecniche di mesmerismo hanno una componente rituale. Questa oggi risulta decisamente troppo folcloristica. Molte persone che assistano ad una dimostrazione di mesmerismo la interpretano quasi come “un gioco da baraccone” e questo rischia di far perdere credibilità (quindi potere suggestivo) nell’operatore così come nella tecnica.
  • Tecniche che funzionano per i motivi sbagliati: come abbiamo visto, l’errata comprensione che le persone dell’epoca avevano delle suggestioni ipnotiche, ha fatto credere che il mesmerismo funzionasse per le ragioni sbagliate. Ad esempio, con la tecnica della tinozza magnetica si immergevano un gruppo di persone in una vasca piena di acqua magnetizza e con delle cannucce di metallo. La guarigione avveniva non per l’uso di questi strumenti, ma per il modo suggestivo in cui Mesmer guidava i partecipanti verso l’esperienza.
  • La difficoltà di strutturare degli interventi specifici: data la natura non verbale del mesmerismo, è possibile lavorare solo su aspetti generici. Questo risulta molto funzionale sui soggetti altamente suggestionabili, mentre è decisamente più lento (rispetto all’ipnosi verbale) lavorando su elementi specifici.
  • La difficoltà di contestualizzare il mesmerismo in un contesto professionale: data la sua natura antica e tradizionale, molte persone che si sono sottoposte a delle sessioni di mesmerismo l’hanno giudicata “una specie di pratica stregonesca“. Al di là della sua efficacia, questo genere di etichette rischia di far allontanare il cliente/paziente dal professionista, che verrà giudicato come poco professionale.

 Questi limiti hanno decretato la difficoltà pratica di applicare il mesmerismo, malgrado il suo essere così evidentemente efficace. 

 

L’evoluzione: il Neuro Mesmerismo

Un importante balzo in avanti il mesmerismo l’ha avuto grazie a Paolo Vocca che, alla luce delle recenti scoperte nel campo delle neuroscienze, ha completamente rivoluzionato la disciplina.

Il suo approccio ha seguito sia il principio di sottrazione che di addizione.

Infatti ha eliminato tutti gli elementi folcroristici, legate all’incomprensione sui meccanismi del mesmerismo. In questo modo è stato in grado anche di snellirlo, eliminando tutti quegli elementi che lo facevano giudicare come “una specie di pratica stregonesca“.

In più ha addizionato una serie di manovre che derivano dalla piena comprensione che abbiamo oggi di fenomeni quali l’effetto placebo e il funzionamento dei neuroni specchio.

Sull’argomento Paolo Vocca ha pubblicato uno splendido volume, edito da Edizioni Mediterranee.

Ciò l’ha reso una pratica una pratica decisamente più adatta tanto nell’uso da parte dei professionisti, quanto nella ricezione da parte dei clienti/pazienti.

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È importante sottolineare che anche l’utilizzo del Neuro Mesmerismo dovrebbe sempre essere integrato con le conoscenze e le competenze del professionista nell’ambito del proprio campo di specializzazione. 

 

Conclusioni

Il mesmerismo rappresenta un’opzione promettente per i professionisti dell’aiuto che desiderano ampliare il loro arsenale terapeutico, offrendo  numerosi benefici nel trattamento di disturbi come l’ansia, la depressione, il trauma e il dolore.

La capacità di facilitare il cambiamento attraverso l’accesso alle risorse interne dei clienti durante gli stati di trance offre nuove prospettive per promuovere il benessere psicologico e fisico.

 La ricerca e gli studi nel campo del mesmerismo supportano la sua efficacia come strumento integrativo nell’aiuto professionale. Pubblicazioni come quelle di Elkins (2015) e Heap (2010) offrono una base di evidenze scientifiche sulle applicazioni e i risultati ottenuti.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’integrazione del mesmerismo richiede una formazione specializzata e competenze specifiche da parte dei professionisti dell’aiuto.  

Infine, è essenziale considerare le implicazioni etiche e pratiche dell’utilizzo del mesmerismo. I professionisti dell’aiuto devono rispettare i confini della propria competenza, garantire la riservatezza e la privacy del cliente e lavorare nell’interesse del benessere del cliente stesso.

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