L’idea di affrontare un intervento chirurgico senza anestesia sembra impensabile per molti. Tuttavia, la ipnosi sta emergendo come una soluzione innovativa ed efficace per la gestione del dolore durante le operazioni.
In questo articolo voglio esplorare l’uso dell’ipnosi, o meglio dell’ipnosedazione, un metodo che permette ai pazienti di affrontare interventi chirurgici rimanendo svegli, senza anestesia e con la capacità di controllare la percezione del dolore.
Alla fine della lettura avrai scoperto come funziona l’ipnosi in ambito chirurgico, attraverso esempi concreti e studi che supportano l’efficacia di questa tecnica. Infatti vedremo perché questa pratica è sempre più riconosciuta nel mondo della medicina, quali benefici offre e a chi potrebbe essere utile.
Come funziona l’ipnosi sedazione
Un esempio significativo dell’uso dell’ipnosi durante la chirurgia è quello di Beverly Levinson, una donna di 64 anni che doveva sottoporsi a un intervento al seno.
A causa di una condizione medica preesistente, l’anestesia generale rappresentava un rischio per la sua salute. Per questo motivo, ha scelto l’ipnosedazione, rimanendo sveglia e calma durante l’intervento grazie all’uso dell’ipnosi.
La Levinson ha raccontato di aver sentito solo una leggera pressione durante l’operazione, ma nessun dolore. Sorprendentemente, meno di un’ora dopo la fine dell’intervento, era già fuori dal letto e in grado di camminare, senza necessità di antidolorifici post-operatori. Questo dimostra non solo che l’ipnosi può sostituire l’anestesia, ma che può anche accelerare il processo di recupero.
Un altro caso degno di nota è quello di Alex Lenkei, un ipnoterapeuta professionista del Regno Unito.
Lenkei ha subito un intervento chirurgico al pollice per curare l’artrite, durante il quale si è auto-ipnotizzato. Anche lui è rimasto cosciente per tutta la durata dell’operazione, pur essendo consapevole dei suoni e delle sensazioni attorno a sé, compreso l’uso di un martello e uno scalpello da parte dei chirurghi. Nonostante ciò, non ha avvertito alcun dolore.
Questi esempi dimostrano che l’ipnosi può essere una soluzione valida per chi cerca di evitare gli effetti collaterali e i rischi associati all’anestesia tradizionale.
L’uso dell’ipnosi in chirurgia, noto anche come ipnochirurgia, è in realtà una pratica con radici storiche. Secondo una ricerca pubblicata su The American Journal of Clinical Hypnosis, l’ipnosi è stata utilizzata durante le operazioni chirurgiche già nel XIX secolo.
Ad esempio, in passato l’ipnosi veniva spesso combinata con l’uso dell’etere per alleviare il dolore.
Negli anni ’50 e ’60, il chirurgo irlandese Jack Gibson ha contribuito a rivoluzionare la pratica moderna, utilizzando l’ipnosi per eseguire interventi di chirurgia plastica, riduzione di fratture e perfino amputazioni, senza anestesia chimica.
Perché l’ipnosi è una scelta efficace nella chirurgia?
I benefici dell’ipnosi durante la chirurgia sono numerosi.
In primo luogo, riduce l’ansia pre-operatoria, uno degli aspetti più stressanti per i pazienti. La maggior parte delle persone sottoposte a un intervento chirurgico sperimenta una certa dose di paura o ansia, ed è comune l’uso di sedativi per calmarle.
Tuttavia, una ricerca condotta dal dottor Emmanuel Boselli ha dimostrato che l’ipnosi può essere più efficace dei farmaci per ridurre lo stress prima di un’operazione. In uno studio che ha coinvolto 100 pazienti, la metà è stata trattata con 25 mg di idrossizina (un ansiolitico), mentre l’altra metà ha ricevuto l’ipnosi. I risultati hanno mostrato che i pazienti sottoposti a ipnosi avevano livelli di stress significativamente più bassi rispetto a quelli trattati con farmaci, suggerendo che l’ipnosi potrebbe essere una tecnica più sicura ed efficace per ridurre l’ansia pre-operatoria .
L’ipnosi offre anche il vantaggio di una ripresa più rapida dopo l’intervento. Poiché non vengono utilizzati anestetici tradizionali, i pazienti non devono affrontare gli effetti collaterali associati a questi farmaci, come la nausea o la sensazione di stordimento. L’ipnosi consente di ridurre il bisogno di antidolorifici post-operatori e abbrevia i tempi di recupero. Questo si traduce non solo in un miglioramento della qualità di vita del paziente, ma anche in una riduzione dei costi medici per il sistema sanitario.
Ipnosediazione e la gestione del dolore
Un altro punto importante è come l’ipnosi agisce sul dolore. Secondo il dottor David Spiegel, professore associato di psichiatria alla Stanford University, l’ipnosi può modificare la percezione del dolore nelle persone.
In sostanza, il dolore non è solo una sensazione fisica, ma anche un’esperienza soggettiva che può essere influenzata dalla mente. L’ipnosi agisce su questo principio, riducendo il livello di percezione del dolore da parte del paziente e permettendogli di affrontare interventi chirurgici senza bisogno di anestesia .
Questo concetto è supportato da uno studio pubblicato nella rivista Anesthesia & Analgesia, in cui l’autore Albrecht Wobst afferma che la combinazione di analgesia e ipnosi è “superiore per interventi chirurgici di lieve entità”.
Secondo Wobst, gran parte di questo successo deriva dall’uso di uno degli strumenti terapeutici più antichi dell’uomo: il potere della suggestione. Questo dimostra quanto la mente possa influenzare il corpo, e come l’ipnosi possa essere una tecnica potente per migliorare l’esperienza chirurgica del paziente .
Conclusione
In sintesi, l’uso dell’ipnosi in chirurgia rappresenta una delle frontiere più innovative nella gestione del dolore e dell’ansia.
Sebbene l’ipnosi non sostituirà completamente l’anestesia tradizionale, sta dimostrando di essere una valida alternativa in molti casi, migliorando l’esperienza del paziente e riducendo i rischi e i costi medici associati alle operazioni. L’ipnosedazione ha il potenziale di diventare una parte sempre più integrata delle pratiche chirurgiche, offrendo un’opzione sicura ed efficace per pazienti e professionisti della salute.
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